Errore chirurgico – Risarcimento danni
Spesso si sente parlare di responsabilità medica per errore chirurgico, in questi casi il soggetto danneggiato e gli eredi possono ottenere il risarcimento danni, ma quando si configura l’errore chirurgico e a chi è possibile chiedere aiuto?
I casi di errore chirurgico
Si configura l’errore chirurgico quando nel corso di un intervento il medico commetta degli errori e dagli stessi derivi un peggioramento della qualità della vita del paziente o addirittura il suo decesso.
Tra i casi di cui si è sentito più volte parlare si possono ricordare quelli relativi a dimenticanze in sede di intervento, ad esempio di pinze o garze che hanno poi generato oltre al malessere e dolore fisico anche infezioni gravi.
Un altro errore frequente è il mancato, idoneo isolamento della zona di intervento con conseguente danno alle strutture e agli organi limitrofi rispetto a quelli di intervento.
Anche una inidonea disinfezione di strumenti o una superficialità in tutte le procedure di disinfezione precedenti e successive all’intervento possono portare infezioni e di conseguenza errore chirurgico.
Non sono mancati i casi di errori grossolani come nel caso in cui sia stato sbagliato l’intervento su un arto, ad esempio scambiando la gamba destra con la sinistra o viceversa.
In tutti questi casi e in casi simili ci si trova di fronte a casi di malasanità ed è possibile chiedere il risarcimento danni avvalendosi del supporto di avvocati specializzati in risarcimenti danni da errore chirurgico.
Perché rivolgersi a legali specializzati in malasanità
Per capire l’importanza di avvalersi di professionisti esperti in materia è bene fare un passo indietro, o almeno tentare un approccio alle procedure previste per far valere la responsabilità medica per malasanità.
La normativa che disciplina la responsabilità medica prescrive che chi chiede il risarcimento debba provare di avere subito un danno e che ci sia un nesso eziologico tra il danno e l’errore medico.
Appare del tutto evidente che la persona comune che magari svolge la professione di commerciante, ingegnere, insegnante, operaio o altro, non è in grado di determinare se durante l’intervento sono stati commessi degli errori e quindi può pensare
che i disagi che sta vivendo siano del tutto naturali e frutto dello stato patologico in cui si trova.
Errore chirurgico – Risarcimento danni
Magari avverte dei dolori nel sito e gli viene detto che è del tutto normale e con il tempo le cose cambieranno, oppure che l’effetto collaterale è del tutto naturale visti i precedenti problemi di salute.
Certo è un po’ più difficile nascondere l’errore quando è grossolano come nel caso in cui si interviene sull’arto sbagliato, purtroppo è capitato anche questo, ma nelle altre tipologie di intervento può essere difficile.
Di conseguenza se in seguito a un intervento ci si accorge che la ripresa non avviene nei tempi e nelle modalità prospettate prima dell’intervento, se ci si rende conto di aver perso delle funzionalità, ad esempio è capitato che persone che hanno
avuto interventi di tiroide in seguito hanno avuto problemi a parlare a causa di un errato isolamento della zona di intervento e conseguente danno alla laringe.
In tutti questi casi è bene rivolgersi a un avvocato malasanità per verificare se effettivamente i disagi potevano essere evitati.
La procedura per ottenere il risarcimento danni per colpa medica
Perché non rivolgersi a un comune professionista nelle materie legali?
La risposta è molto semplice, infatti, uno studio legale specializzato mette a disposizione medici in grado di eseguire delle perizie legali e quindi di stabilire, anche con il supporto di esami strumentali, se effettivamente durante l’intervento chirurgico siano stati commessi degli errori e se questi hanno portato dei danni.
Il medico perito legale è in grado di stabilire anche l’entità del danno e quindi l’ammontare del risarcimento del danno che deve essere erogato.
In sintesi, è necessario che ci sia uno stretto raccordo tra il legale che si occupa della parte normativa e procedurale e medici specializzati che sono gli unici in grado di determinare se effettivamente il danno vi è stato e a quantificarlo.
La prima fase volta all’ottenimento del risarcimento è di tipo stragiudiziale, cioè in seguito alle risultanze della perizia medico legale l’avvocato malasanità procede a richiedere un risarcimento danni alla struttura ospedaliera/chirurgo.
Se questa accetta la proposta e versa il risarcimento o comunque cerca un accordo avvalendosi anche delle coperture assicurative obbligatorie per legge, non è necessario adire le vie legali.
In questo caso i tempi risarcimento malasanità sono piuttosto brevi. Nel caso in cui le parti non trovino un accordo sarà necessario proporre un ricorso al giudice per far accertare la responsabilità medica.
Ricorso al giudice per colpa medica
Naturalmente in sede di giudizio la controparte (chirurgo/struttura ospedaliera) cercheranno di provare l’assenza dell’errore chirurgico avvalendosi delle loro conoscenze mediche e spesso anche di un perito di parte.
D’altro canto il giudice nominerà un CTU, consulente tecnico di ufficio.
Questo vuol dire che per riuscire a dimostrare in modo inconfutabile l’errore chirurgico sarà necessario avvalersi di professionisti seri e affidabili come l’avvocato malasanità disponibile su avvocatosubito.com.
Errore chirurgico – Risarcimento danni
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