1. Leucomalacia periventricolare, cause e rischi
La leucomalacia periventricolare è una condizione molto pericolosa che colpisce specialmente i più piccoli, coloro che sono neonati.
Non tutti sono a conoscenza di questa malattia e a volte la ignorano completamente. Triste a dirsi, alcuni casi di malasanità sono strettamente legati a questa patologia.
Anche dottori ed esperti del campo medico possono sottovalutare questa condizione, con conseguenze disastrose.
Ma cos’è questa malattia, quali sono le cause che la provocano e quali sono invece i rischi per la crescita del bambino? Ecco tutto quello che occorre sapere al riguardo.
INDICE
Leucomalacia periventricolare, cause e rischi
INDICE
1. Leucomalacia periventricolare, cause e rischi
2. Leucomalacia periventricolare: cos’è?
3. Chi sono i soggetti a rischio?
4. Qual è la frequenza con la quale si presenta questa patologia?
5. Leucomalacia periventricolare: da cosa viene causata?
6. Quali sono i fattori di rischio della PVL?
7. Quando è possibile notare quest’infiammazione?
8. Leucomalacia periventricolare: c’è una cura?
9. Quali sono i rischi di questa patologia per i piccoli?
10. Quando si evidenziano i disturbi della PVL?
11. Risarcimento per leucomalacia periventricolare: è possibile?
2. Leucomalacia periventricolare: cos’è?
Come prima cosa, occorre comprendere cos’è la leucomalacia periventricolare.
Questa patologia, conosciuta anche con la sigla PVL, si riferisce al rammollimento della sostanza bianca intorno ai ventricoli. In pratica, si tratta di una specifica lesione celebrale che colpisce i neonati.
Ma quando è stata scoperta la PVL?
Ebbene, tale patologia è stata individuata solo nel 1962, grazie al duro lavoro di due dottoresse specializzate nella neurologia perinatale.
Ciò che contraddistingue questa condizione è la completa necrosi della materia bianca che circonda i ventricoli cerebrali.
Per necrosi, si intende la distruzione della materia bianca.
Insomma, come si può intuire, la leucomalacia periventricolare non è affatto una patologia da prendere alla leggera in quanto può diventare un vero problema per un piccolo neonato.
Ecco perché occorre prestare attenzione a cause e sintomi.
3. Chi sono i soggetti a rischio?
La leucomalacia periventricolare è una patologia che colpisce generalmente i bambini che nascono in modo prematuro.
Questa lesione cerebrale si manifesta comunemente nei bambini che nascono tra le 26 e le 32 settimane.
In alcuni casi comunque, si può manifestare anche nei bambini che sono nati tra le 32 e le 34 settimane.
4. Qual è la frequenza con la quale si presenta questa patologia?
La leucomalacia periventricolare tendeva a manifestarsi in modo abbastanza frequente. Tuttavia, alcuni studi statistici hanno affermato che il trend sia invertito nell’ultimo decennio.
Ad ogni modo, c’è sempre una percentuale rilevante che occorre prendere in considerazione.
Secondo le ultime statistiche, i neonati che finiscono in Terapia Intensiva Neonatale sono circa il 5%.
Tuttavia, c’è da dire che questi dati sono riferiti alla forma cistica della PVL, quella ritenuta più grave dagli scienziati. Inoltre, questi dati si riferiscono anche a i bambini prematuri che hanno un peso uguale o inferiore ai 1500 grammi.
Che dire invece della frequenza delle forme comuni o meno gravi di questa patologia? Ebbene, in tal caso la percentuale raddoppia.
Difatti, circa il 10% dei neonati prematuri con peso inferiore a 1500 grammi può essere colpito da una forma meno grave di PVL.
Si tratta comunque di lesioni cerebrali minori, delle necrosi localizzate soltanto in alcuni piccoli punti del cervello.
Anche se non sono una forma grave, non devono essere sottovalutate.
Inoltre, è importante ricordare che queste forme non sono rilevabili attraverso una semplice ecografia, ma per rilevarle è necessaria una risonanza magnetica.
5. Leucomalacia periventricolare: da cosa viene causata?
Non ci sono molte informazioni sulle cause leucomalacia periventricolare.
A differenza di altre patologie che colpiscono il cervello, come l’ischemia, è difficile stabilire quali sono i fattori che provocano tale condizione.
Non a caso, ci sono ancora studi in questo campo, con professionisti e ricercatori che si impegnano per individuare con precisione le cause effettive.
A quanto pare, oggi la teoria più accreditata è che il neonato soffra, sin dalle prime fasi di vita di infiammazioni che coinvolgono la materia bianca del cervello.
Nel dettaglio, i medici asseriscono che l’infiammazione avvenga in alcune cellule, chiamate con il nome di intrauterina pre-oligodendrociti.
Queste cellule, infiammandosi, provocano la PVL. Allo stesso tempo, tali cellule, se infiammate, possono essere anche le responsabili di un’ischemia in un neonato prematuro. In sintesi, il pericolo è molto alto.
6. Quali sono i fattori di rischio della PVL?
I fattori di rischio che contribuiscono a questa patologia sono diversi. Nel dettaglio, i più comuni sono:
– Infiammazione intrauterina e durante il travaglio di parto. Questo si manifesta sopratutto nei parti pretermine.
– Neonato prematuro, nato tra le 26 e le 34 settimane
– Peso minore di 1500 grammi alla nascita
– Acidosi
– Gravidanza gemellare
– Ipotensione
– Ipossia
7. Quando è possibile notare quest’infiammazione?
La patologia leucomalacia periventricolare si manifesta sin da subito nei neonati.
A poche settimane di vita, è possibile notare quelle che sono le lesioni cerebrali della materia bianca del cervello.
Inoltre, la PVL si manifesta sempre prima delle 40 settimane di vita.
C’è da sapere che dopo poche settimane, le lesioni si arrestano e il danno sembra fermarsi improvvisamente.
Tuttavia, questa patologia lascia delle brutte conseguenze.
Infatti, il cervello del neonato a quel punto ha ottenuto delle “cicatrici” permanenti che possono compromettere la sua vita, sia nel presente che nel futuro.
8. Leucomalacia periventricolare: c’è una cura?
Dopo aver visto quando si manifesta e quando si presenta questa malattia, occorre concentrarsi sulla cura.
Purtroppo, ad oggi non esiste ancora una cura specifica per curare questa malattia.
Medici e specialisti in neurologia perinatale si stanno impegnando per riuscire a trovare un trattamento che sia efficace e possa combattere al meglio la PVL.
Tuttavia, nei neonati a rischio o che presentano le condizioni che aumentano i fattori di rischio, la prevenzione da parte dei medici è fondamentali.
Difatti, con un tempestivo intervento e una cura dell’infezione, è possibile ridurre al minimo i danni neurologici.
Inoltre, i cosiddetti servizi di follow-up, sono essenziali per riuscire ad attivare in modo immediato tutti quei trattamenti, come fisioterapia e psicomotricità che servono per combattere i danni al cervello causati dalla patologia.
In più, grazie a questi trattamenti, si può sfruttare al massimo la compensazione del sistema nervoso centrale.
Difatti, grazie al fenomeno della plasticità neuronale, il cervello del piccolo ridurrà i danni e le cicatrici formate a causa di questa condizione si limiteranno.
9. Quali sono i rischi di questa patologia per i piccoli?
Purtroppo, la leucomalacia periventricolare comporta alcuni rischi per i più piccoli.
Nella maggior parte dei casi infatti, i neonati che sono vittime di questa patologia hanno problemi neurologici che comportano complicazioni nel sistema motorio.
Difatti, fino a qualche tempo fa, nei bambini prematuri nei quali era riscontrata la PVL, veniva diagnosticato il morbo di Little.
Oggi, questo morbo viene chiamato in un altro modo, vale a dire diplegia spastica.
A causa di questo problema, crescendo un neonato potrebbe avere serie difficoltà nel controllare correttamente gli arti inferiori oppure quelli superiori.
La diplegia spastica può essere di varie forme.
La più grave impedisce completamente al bimbo di camminare. In poche parole, il piccolo avrà bisogno di una sedia a rotelle per poter deambulare correttamente.
In altre forme, più lievi, il bambino potrà avere difficoltà nel muoversi correttamente in modo rapido e preciso.
In altri casi poi, il piccolo può essere vittima di paralisi cerebrale.
A volte, anche se in casi molto rari, può essere diagnosticato anche un ritardo mentale che comporta problemi come difficoltà nell’apprendimento, difficoltà visive oppure uditive.
10. Quando si evidenziano i disturbi della PVL?
I medici più bravi e quelli specializzati nella salute dei neonati, possono accorgersi di eventuali problemi o disturbi già dall’età di 3 mesi.
Ad ogni modo, comunemente i disturbi della PVL sono evidenti dai 6 ai 9 mesi di età.
In questa fase infatti, dottori e non, possono accorgersi dei problemi che affliggono il piccolo, causati dal rammollimento della sostanza bianca del cervello.
11. Risarcimento per leucomalacia periventricolare: è possibile?
Come detto in precedenza, la leucomalacia periventricolare è una malattia difficile da individuare. Tuttavia, la prevenzione è la migliore arma per combattere questa patologia e riuscire a tamponare l’infiammazione alla sostanza bianca del cervello. In campo medico, può capitare che ci siano degli errori o si può essere vittima di malasanità.
A volte, medici e specialisti non individuano questa patologia oppure la trattano con leggerezza. Basta una sola svista è il futuro di un’intera famiglia può andare in pezzi a causa di questa brutta infiammazione neurologica.
Ancora una volta comunque, è bene ricordare che questa non è una patologia da sottovalutare. Le sue conseguenze durano nel tempo e potrebbero condizionare l’intera vita di un bambino.
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