Risarcimento danni da vaccino Covid-19
Cosa ha determinato la sospensione da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) del vaccino prodotto da AstraZeneca?
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Risarcimento danni da vaccino Covid-19
Un siero ancora in fase sperimentale
A quasi un anno dalla somministrazione di milioni di dosi relative al vaccino Covid19, un siero ancora in fase sperimentale, che ha dato risultati soddisfacenti, ma che, in alcuni casi non trascurabili,
si è dimostrato ancora da rifinire dal punto di vista degli standard medici qualitativi, il mondo giuridico si sta letteralmente spaccando sul tema risarcimento vaccino.
Se è vero che il consenso informato deresponsabilizza gli organismi sanitari dal punto di vista dei risarcimenti dovuti a intolleranze, con conseguenti danni permanenti, se non decessi appurati, da parte di chi ha ricevuto la
dose, è anche vero che la de-responsabilizzazione da consenso informato non esclude del tutto la possibilità di chiedere un risarcimento per problematiche insorte in seguito alla vaccinazione anti Covid.
Nel caso specifico ci riferiamo all’immunizzazione dal Coronavirus in seguito ad inoculazione del vaccino AstraZeneca, da alcuni mesi sospeso dalle autorità sanitarie per evidenti effetti collaterali percentualmente maggiori rispetto ad altri vaccini.
Tale azione legale è supportata dal recente intervento degli organi di difesa giuridiche le quali, in seguito ad approfonditi studi in materia legislativa relativa ai danni da farmaci,
hanno sottolineato che la richiesta di risarcimento AstraZeneca trova un supporto legislativo in base ad avvenimenti accaduti in passato.
Prima di entrare nel merito del modulo di risarcimento AstraZeneca, cerchiamo di capire meglio per quale motivo la notizia che nega il risarcimento danni da vaccino Covid19 sia infondata, anche se supportata dal consenso informato.
Questo è avvenuto dopo una dichiarazione ufficiale che ha posto sotto esame la responsabilità dello Stato dovuta a danni derivati dall’uso di un farmaco nonostante i rischi e gli effetti collaterali fossero ben evidenziati nel bugiardino.
In questo caso la questione è più complessa e ciò è oggetto di approfondimenti e chiarimenti giuridici.
Risarcimento danni da vaccino Covid-19
Quando si possono chiedere i danni da vaccino
Cosa ha determinato la sospensione da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) del vaccino prodotto da AstraZeneca?
Prima di richiedere ad AstraZeneca il risarcimento, è bene capire la problematiche intercorse durante la prima fase della campagna vaccinale nazionale.
La sospensione ‘in via precauzionale e temporanea’ del vaccino prodotto dalla casa farmaceutica AstraZeneca è stata una decisione presa dall’AIFA a causa di rarissimi episodi di trombosi cerebrale, nonostante il rapporto benefici-rischi sia ampiamente positivo.
La decisione è stato il frutto di una solidarietà europea tra enti nazionali, in primis quello tedesco, che hanno ritenuto i danni percentuali superiori a ciò che gli enti si attendevano, con un conseguente rischio
internazionale derivato da una class-action che avrebbe, con cognizione di causa, potuto avanzare richieste di risarcimento danni ad AstraZeneca.
Per questo motivo, in questi giorni, è stato analizzato, assieme ad un pool di legali specializzati in risarcimenti dovuti a farmaci, la possibilità di valutare in quali casistiche, nonostante il famoso, ma non del tutto de-responsabilizzante, consenso informato, fosse possibile richiedere il risarcimento.
Studiando la legislatura del passato, e le sentenze dei tribunali in accadimenti simili, è stato evidenziato come già nel 1976 la paura di contaminazione da diossina, relativa all’incidente di Seveso, sia stato motivo di
rimborso per coloro che anche solo a livello psicologico avessero contratto danni, valutati da perizie psichiatriche, nel timore di contaminazione dall’inquinante in molti casi mortale.
Lo stesso vale oggi nell’azione legale da parte di avvocati illuminati in materia, cioè, nel caso siano dimostrabili, con referti psichiatrici, problemi derivati dal timore relativo al vaccino AstraZeneca dopo la sua sospensione, sono possibili richieste di rimborso indiretto.
Quindi è il danno psicologico e non farmacologico al centro dell’attenzione, perché, quando non solo il consenso è informato, ma l’assunzione dei rischi diretta relativa al farmaco è ben supportata da una
certificazione che non trascende nessuna informazione relativa ai danni collaterali, in questo caso il rimborso non è al momento possibile.
Risarcimento danni da vaccino Covid-19
Il risarcimento è quindi psicologico; come richiederlo
Per rendere attiva questa sorta di class-action, sono a disposizione strumenti legali per coloro che si ritrovano nella casistica in oggetto, cioè di evidenti danni psicologici derivati dal timore postumo l’assunzione del vaccino Covid19 AstraZeneca.
A tal proposito è disponibile un modulo risarcimento AstraZeneca che fa riferimento diretto alla Legge 201/92 nella quale è chiaro che chi ‘è stato sottoposto a vaccinazione da cui è derivata la menomazione psicofisica permanente da valutarsi e quantificarsi nel prosieguo’, ha diritto ad un risarcimento a carico dello Stato.
Ciò è però valido solamente per le fasce d’età al di sotto dei 60 anni le quali, percentualmente, non avevano la necessità di un intervento vaccinale d’emergenza come le classi d’età superiori che sono state, sin dall’inizio della pandemia, i soggetti più fragili colpiti dal virus in maniera mortale.
Lo Stato è quindi tenuto al risarcimento, soprattutto in caso di vaccino obbligatorio, oppure, come nel caso del Covid-19, nei vaccini fortemente raccomandati, come stabilito dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 118/2020.
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