Recupero crediti: chi è il nullatenente e cosa rischia

Feb 14, 2021 | Recupero crediti | 0 commenti

Recupero crediti: chi è il nullatenente e cosa rischia

Nullatenente è un termine che viene usato spesso in ambito legale e giudiziario. Uno dei quesiti più frequenti che riguardano i cittadini che si trovano in questa situazione è quello relativo al mancato pagamento di debiti pregressi.

Vediamo in dettaglio quali sono i rischi a cui potrebbe andare incontro un nullatenente in questo caso.

La definizione di nullatenente ed il recupero crediti

Quella di nullatenente è una definizione che in molte occasioni provoca degli equivoci in quanto il concetto di “nullatenenza” non è molto chiaro per tutti.

Questa definizione si applica non soltanto a chi non possiede redditi, ma anche alle persone che possiedono dei beni che però non possono subire un pignoramento.

Un esempio molto chiaro è quello delle pensioni con un importo minore a quello che viene considerato il “minimo vitale” e che nessun creditore può richiedere, nemmeno il fisco.

Nel caso venga eseguito, da parte di un ufficiale giudiziario, un pignoramento mobiliare, al debitore non possono essere pignorati frigorifero, tavolo da pranzo e letto.

Recupero crediti: chi è il nullatenente e cosa rischia

I cittadini che hanno un debito relativo a cartelle esattoriali e sono proprietari del solo appartamento in cui risiedono, in caso di debiti legati a cartelle esattoriali sono considerati nullatenenti, in quanto la prima casa risulta essere un bene “impignorabile”.

Questa tipologia di divieto di pignoramento non è valida quando il recupero crediti verso di il debitore viene richiesto da privati, come i fornitori, le banche e le società finanziarie.

Nessun cittadino può però ritenersi al 100% esente dai tentativi di recupero crediti, se la sua situazione è quella di coniuge in comunione dei beni, in quanto un importo pari al 50% del debito potrebbe essere richiesto alla moglie.

Anche quando avviene il decesso del debitore nullatenente, gli eredi potrebbero essere chiamati a risarcire i debiti, in caso di accettazione del lascito ereditario.

Gli eredi e soprattutto la moglie, non sono comunque obbligati all’accettazione, mentre potrebbero anche ottenere la pensione di reversibilità pur in presenza di una rinuncia all’eredità.

Quali sono i rischi per chi non può pagare

La legge italiana non prevede sanzioni sia amministrative che penali verso chi non paga i debiti. In questo momento le uniche sanzioni previste dalle norme sono rivolte ai cittadini che emettono assegni a vuoto, in quanto si tratta di un illecito amministrativo che può essere punito dalla Prefettura.

Anche chi non rispetta gli obblighi assunti nei confronti di intermediari finanziari subisce la segnalazione del fatto alla Centrale Rischi Interbancaria, e di conseguenza non può emettere assegni né aprire dei conti correnti ed avere a disposizione delle carte di credito e dei bancomat.

Recupero crediti: chi è il nullatenente e cosa rischia

L’unico rischio vero per i cittadini che non pagano il debito è quello di dover risarcire il creditore se il mancato pagamento ha procurato un “pregiudizio economico” come un fallimento aziendale in caso di mancato pagamento di una o più forniture.

Il creditore non è sempre in grado di comprendere se il debitore è effettivamente nullatenente e per questo può rivolgersi a professionisti specializzati nel recupero crediti, che operano “infastidendo” il debitore con dei tentativi di pignoramento

per il recupero crediti, ed insistere anche se hanno degli esiti negativi, causando comunque una pressione psicologica che può avere l’effetto di una spinta a recuperare il denaro necessario per estinguere il debito.

Recupero crediti: chi è il nullatenente e cosa rischia

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