Pensioni 2025: novità, conferme e aumenti previsti dalla nuova Legge di Bilancio

Apr 30, 2025 | Diritti dei consumatori, Diritto Civile, Diritto del lavoro | 0 commenti

Pensioni 2025: cosa cambia con la nuova manovra?

Con la Legge di Bilancio 2025 il Governo italiano ha confermato alcuni meccanismi di uscita anticipata dal lavoro e introdotto importanti novità in tema previdenziale. Questo articolo, redatto per offrire una panoramica chiara e aggiornata, analizza i principali cambiamenti: dalle pensioni minime al Bonus Maroni, passando per le rivalutazioni legate all’inflazione.


Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale: tutto confermato

Nonostante le ipotesi di una mini riforma, il sistema previdenziale mantiene i requisiti del 2024 per tre strumenti fondamentali:

  • Quota 103: pensionamento con almeno 62 anni di età e 41 di contributi;
  • Opzione Donna: accessibile solo a determinate categorie di lavoratrici;
  • Ape Sociale: riservata a lavoratori in condizioni svantaggiate o impegnati in mansioni gravose.

La proroga si è resa necessaria a causa delle limitate risorse disponibili, impedendo modifiche strutturali.


Bonus Maroni 2025: incentivo per restare al lavoro

Tra le novità più rilevanti c’è il Bonus Maroni, potenziato per il 2025. Questo incentivo è destinato a chi ha già i requisiti per la pensione anticipata ma decide di rimanere in servizio.

Come funziona?

  • I contributi a carico del lavoratore restano in busta paga;
  • Non vengono versati all’INPS;
  • Sono esenti da Irpef, aumentando il reddito netto;
  • Valido fino al raggiungimento dei 67 anni di età.

Come si richiede? Attraverso il portale dell’INPS, il Contact Center o tramite patronato. È importante sapere che questa scelta incide sull’importo finale della pensione, poiché viene meno parte della contribuzione.


Aumento delle pensioni minime: importo aggiornato 2025

Dal prossimo anno, le pensioni minime saliranno a 616,67 euro mensili grazie a una rivalutazione straordinaria del 2,2%. Sebbene l’incremento sia inferiore alle aspettative iniziali, questa misura evita un calo dovuto alla sola rivalutazione ordinaria.


Rivalutazione piena e indicizzazione all’inflazione

Buone notizie anche per la rivalutazione degli assegni pensionistici. Nel 2025:

  • Si torna al meccanismo di indicizzazione pre-tagli;
  • Viene confermata la perequazione del +5,4% per il 2023, senza conguagli o rettifiche;
  • Le pensioni fino a quattro volte il minimo INPS beneficeranno della rivalutazione piena, proteggendo il potere d’acquisto dei pensionati.

Previdenza complementare: nuove opportunità per i giovani

Una novità importante riguarda i lavoratori senza anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. Questi potranno computare le rendite della previdenza complementare per raggiungere la soglia minima per la pensione. Una misura pensata per agevolare, almeno parzialmente, l’uscita dal lavoro delle nuove generazioni.


Conclusione

La Legge di Bilancio 2025 mantiene l’impianto previdenziale esistente, ma introduce misure mirate per incentivare la permanenza al lavoro e tutelare il potere d’acquisto dei pensionati. Per ogni decisione legata alla pensione, è fondamentale valutare con attenzione le conseguenze economiche e contributive.

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