Sfratto: come gestirlo

Nov 17, 2021 | Immobili e condominio | 0 commenti

Sfratto: come gestirlo

Introduzione

L’atto giuridico dello sfratto comporta, nei rapporti fra locatore (proprietario di un immobile) e locatario (colui che beneficia di questo bene), la riconsegna dell’immobile da parte di quest’ultimo.

Tale procedura è abbastanza sconosciuta e si cerca sempre di evitarla perché entrambi le parti non sanno bene a cosa vanno incontro.

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Sfratto: come gestirlo

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Sfratto: come gestirlo

Sfratto per finita locazione

Lo sfratto può essere richiesto dal locatore nel caso egli abbia a che fare con un cattivo pagatore che non adempie agli obblighi contrattuali. Può essere di due tipologie, fra cui la finita locazione, ossia quando al termine del contratto di affitto l’inquilino non lascia l’immobile.

Se un locatore si trova ad affrontare questo problema deve per prima cosa citare in giudizio il locatario se questo continua ad abitare l’immobile anche dopo che il proprietario gli ha intimato di andarsene. Bisogna tenere presente che se il locatario non si presenta dopo essere stato citato in giudizio oppure non si oppone, il giudice approverà immediatamente la richiesta di sfratto.

Se invece l’inquilino si oppone deve portare al giudice le opportune motivazioni, in prova scritta, solo in questo modo il procedimento può andare avanti.

Altra opzione per chi occupa l’immobile è quella di richiedere una proroga dello sfratto, possibile solo a patto che la zona sia ad alta densità abitativa o sia un capoluogo.

Sfratto: come gestirlo

Sfratto per morosità

Questa seconda opzione si verifica molto più spesso della prima a causa dell‘impossibilità di sostenere economicamente le spese di un affitto.

Lo sfratto per morosità ha lo scopo di tutelare il proprietario dai danni economici e si articola in diverse fasi: viene mandata tramite un avvocato la lettera all’inquilino per cercare di risolvere la cosa e se non viene presa in considerazione si procede per vie legali.

A questo punto l’avvocato redige la cosiddetta lettera di sfratto che viene inviata al locatario moroso insieme all’atto di citazione in giudizio.

Anche in questo caso se la persona morosa non si presenta o non si oppone, lo sfratto sarà convalidato e verrà fissata la data.

Presentandosi all’udienza supportato dal proprio avvocato per certificare e quantificare la morosità, il locatario avrà la possibilità di dire la sua e chiedere un termine di grazia entro il quale mettersi in regola con i pagamenti per continuare ad abitare l’immobile.

Nel momento in qui il locatario si presenta al giudice opponendosi con una documentazione insufficiente, quest’ultimo può comunque procedere con l’atto di convalida dello sfratto, che essendo a titolo esecutivo comporta l’intervento degli ufficiali giudiziari per procedere in modo coatto alla liberazione dell’immobile.

Dopo questo provvedimento l’inquilino deve comunque saldare i debiti accumulati e in caso non voglia abbandonare l’immobile anche dopo la convalida di sfratto si procede con l’atto di precetto che dispone di una scadenza per abbandonare la struttura, altrimenti si procederà con l’intervento degli ufficiali giudiziari.

Se anche dopo questo atto non viene abbandonato l’immobile, l’avvocato del locatore invierà il preavviso di sloggio: si tratta della misura definitiva perché possono intervenire anche le forze dell’ordine e il fabbro per cambiare la serratura.

Sfratto: come gestirlo

Scegliere un professionista

Abbiamo visto come il ruolo degli avvocati sia importante per comprendere le norme che regolamentano lo sfratto e gestirlo al meglio.

Per sostenere nel modo migliore la propria posizione, sia che tu ricopra il ruolo di locatore o locatario, è opportuno prediligere professionisti del settore perché sbagliare anche un solo passo può portarti velocemente dalla ragione al torto.

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