Colpo di frusta: cosa serve per ottenere il risarcimento
Una delle conseguenze più tipiche dei tamponamenti è il colpo di frusta che viene subito dal conducente o dai passeggeri della vettura tamponata.
Vediamo cosa è necessario per richiedere un risarcimento per questa tipologia di danno.
Cosa serve per il risarcimento da colpo di frusta
Quello che viene indicato comunemente con il termine “colpo di frusta” è una dei danni che possono essere subiti durante un tamponamento.
Un danno subdolo, che non viene accusato immediatamente dopo l’incidente che lo ha causato,
ma soltanto alcune ore dopo ed è caratterizzato da dolori sia alla testa che al collo e rende necessaria l’effettuazione di esami diagnostici in grado di rivelare l’entità del danno.
Naturalmente per il colpo di frusta è possibile richiedere un risarcimento a carico della persona responsabile dell’incidente.
In alcuni casi la compagnia assicuratrice chiede che sia prodotta una radiografia.
Colpo di frusta: cosa serve per ottenere il risarcimento
Di recente la Corte di Cassazione, ha stabilito che per stabilire l’entità del colpo di frusta si possono utilizzare anche altri metodi di controllo per stabilire se si è vittime di un colpo di frusta.
L’esame clinico da parte di un medico, insieme a quello visivo, secondo la Cassazione sono sufficienti per stabilire l’entità di questa lesione “micropermanente”.
Il possibile rifiuto della compagnia di assicurazioni
Per evitare che la compagnia di assicurazioni non effettui il pagamento del risarcimento dovuto per il colpo di frusta è
necessario che siano prodotte delle documentazioni delle prove strumentali, in modo da dimostrare che effettivamente la persona ha subito un danno.
Per questo è necessario che tutti i documenti degli esami effettuati da parte dei sanitari e rilasciati all’interessato, siano conservati con grade cura in modo da poterli esibire su richiesta.
L’ordinanza della Corte di Cassazione ha stabilito che l’effettuazione della lastra è opportuna ma non è la sola prova che può essere fornita.
Colpo di frusta: cosa serve per ottenere il risarcimento
Secondo la valutazione dei giudici supremi, per tale scopo non conta solamente la “storia clinica” della persona danneggiata ma anche la possibilità di dimostrare il danno attraverso altri criteri.
I giudici della Cassazione hanno anche sottolineato come la “Consulta” nelle sue sentenze non abbia mai stabilito che per risarcire il danno provocato dal colpo di frusta sia necessaria la lastra.
Per dimostrare, “oltre ogni ragionevole dubbio”, l’entità del danno come conseguenza di un sinistro, la lastra radiografica può mostrare una lesione, ma senza che questa sia univocamente attribuibile al sinistro stesso.
Nello stesso modo degli indizi “inequivocabili” del colpo di frusta possono essere stabiliti anche mediante un esame clinico.
Il modo corretto per chiedere il risarcimento
Con la presentazione della radiografia oppure senza, è comunque necessario che il danno subito sia dimostrato.
Per questo è necessario seguire la corretta procedura fin dai primi momenti dopo l’incidente.
Per prima cosa bisogna compilare, un documento, la “constatazione amichevole”, con il coinvolgimento di tutte le parti coinvolte e possibilmente raccogliere anche le dichiarazioni dei testimoni.
Dopo questo primo passo ci si deve recare al pronto soccorso più vicino per effettuare una visita medica per accertare eventuali lesioni.
Colpo di frusta: cosa serve per ottenere il risarcimento
Nel caso in cui da questo accertamento emerge che la persona è stata soggetta al colpo di frusta è necessario richiedere il certificato che comprende sia la diagnosi che l’indicazione del periodo di tempo necessario per la guarigione.
Periodo che può anche essere prorogato dal medico, qualora durante la degenza a domicilio, questi disturbi siano ancora presenti.
Dopo il completamento della guarigione, si può inoltrare la richiesta di risarcimento alla compagnia assicurativa, che può
accettarla oppure nominare un medico legale per l’effettuazione della visita di controllo, atta a stabilire la percentuale di invalidità, ed in base a questo dato l’entità del risarcimento.
Nel caso in cui la compagnia assicurativa respinga la richiesta è possibile rivolgersi al tribunale con l’assistenza di consulenti legali specializzati in risarcimento danni per incidente.
L’importo del risarcimento in questo caso viene stabilito dal giudice, che può anche riconoscere al danneggiato anche dei danni morali che vanno ad assommarsi a quelli fisici.
Normalmente l’entità del rimborso per i danni morali varia da un quarto alla metà di quello assegnato per i danni fisici.
Ti potrebbe interessare anche: